Di Alessandra Penco
Un segno continuo, una linea che si aggroviglia nello spazio bianco e diventa linguaggio. Ma senza parole, senza lettere, senza spiegazioni. È così che Jonathan Calugi arriva a Genova, al Vicolo – Casa Galleria, con Lettera:, una mostra che esplora il potere del segno come forma primordiale di comunicazione. Dal 27 marzo al 30 giugno, le sue opere sfidano l’alfabeto per farsi gesto, emozione, impulso.

A Genova arriva Jonathan Calugi. Lo fa con una mostra che parte da una parola – Lettera: – e la svuota del suo significato. Al Vicolo – Casa Galleria, nel cuore dei caruggi genovesi, l’artista pistoiese porta una serie di opere che mettono in discussione l’alfabeto come codice e lo reinventano come impulso visivo.
Disegnatore autodidatta, Calugi è noto per le sue collaborazioni con brand globali (da Apple a Nike) e per i suoi interventi su larga scala nello spazio pubblico, come lo Scalo Farini per Trenitalia o il Mercato Centrale di Milano. Il suo tratto distintivo è una linea nera continua che si intreccia in composizioni minimali, ma emotive, accompagnata da forme geometriche colorate che più che decorare, suggeriscono ritmo.


Con Lettera in mostra dal 27 marzo al 30 giugno 2025, Calugi elimina il peso del linguaggio e ne conserva solo la traccia visiva. I suoi segni non vogliono essere letti, ma percepiti. Niente parole, nessuna narrazione: solo forme che chiedono di essere sentite. È un linguaggio pre-verbale, un alfabeto emotivo che agisce direttamente sullo spettatore.
Il titolo stesso, con quel “:” che non introduce nulla, è un invito all’apertura: la lettera intesa non come simbolo codificato, ma come gesto. Un segno che non spiega, ma resta.


La mostra ha inaugurato giovedì 27 marzo con un vernissage alle 18.30, alla presenza dell’artista. L’ingresso è gratuito.
Galleria Il Vicolo – Casa Galleria, piazza Pollaiuoli 8, Genova.
Orari: martedì-sabato, 9.30–13.00 e 15.30–19.30.