Il pesto è un emblema della gastronomia ligure. Il suo profumo ricorda l’infanzia in famiglia, il suo colore ricorda che non bisogna mai perdere la speranza e il suo gusto.. Be, il gusto del pesto di Prà ti porta immediatamente in paradiso.
La storia del pesto genovese, così come lo consumiamo ancora oggi, risale alla metà del 1800. Presente già in epoca romana, viene citato persino da Virgilio e subisce diverse evoluzioni. Fra i suoi antenati si annovera l’agliata ligure a base di aglio e noci. In passato venivano impiegate le croste del formaggio, in quanto più economiche e alla portata di tutti. C’è un’azienda che ha fatto del pesto la sua ricetta distintiva: il Pesto di Prà di Bruzzone e Ferrari.
Le origini del pesto genovese
La ricetta del pesto appare nell’opera La Cuciniera Genovese di Giovanni Battista Ratto dove viene concesso di sostituire il basilico con maggiorana e prezzemolo, qualora il primo mancasse nella dispensa. All’aglio e ai pinoli viene aggiunto anche il burro e si termina con olio in abbondanza. Il gastronomo consiglia di abbinarlo a lasagne e gnocchi.
Esiste però una leggenda legata al pesto genovese. Pare che un frate del convento di San Basilio, sulle alture di Prà realizzò il prodotto raccogliendo il basilico, che qui cresceva rigoglioso, unendolo ad altri ingredienti donati dai fedeli. Pestò il tutto in un mortaio ed ecco il primo pesto genovese della storia.
La storia dell’azienda del Pesto di Prà
Sono passati ormai due secoli da quando quest’azienda genovese iniziò a produrre il pesto di Prà. Un primo approccio alla coltivazione del basilico che avvenne con la coltura in serra e che, ancora oggi, da vita a quelle piante che si contraddistinguono per il loro sapore delicato ed aromatico. Una qualità che ha garantito al basilico di Pra’ di conquistarsi la Denominazione di Origine Controllata.
Dal 2003 l’Azienda Agricola Serre sul Mare si unisce all’azienda Il Pesto di Pra’ specializzandosi nella produzione di questo prodotto re della cucina ligure. Cambiano gli assetti organizzativi, ma resta immutata quella passione che da cinque generazioni muove i detentori di questa realtà.
Non è un caso che il basilico di Prà venga chiamato anche oro verde. Ogni vasetto è in grado di raccontare un pezzo di storia ligure. Storia che qui viene preservata e che, grazie all’introduzione di tecnologie sostenibili all’interno dell’azienda, viene protetta e salvaguardata.
Un prodotto legato al territorio
Prà è una località del ponente genovese che da sempre è riuscita a crearsi la propria identità facendo delle sue differenze territoriali il proprio punto forte. L’unione del mare e dei monti ha contribuito a rendere il basilico di Prà unico, grazie all’influenza di questo particolare microclima.
Un borgo marinaro propenso all’agricoltura nella zona pianeggiante della Piana Podestà e lungo i villen, i terrazzamenti che oggi ospitano le coltivazioni di basilico. Ecco perché Prà è ancora ai giorni nostri la capitale del basilico e del pesto.