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Villa Luxoro |La casa-museo della borghesia genovese torna a vivere

Redazione

di Alessandra Penco


Ci sono ville che sembrano nate per raccontare una storia. Villa Luxoro, a Nervi, è una di queste. Basta spingersi poco oltre i Parchi per trovarsi davanti a una dimora che sa di mare e di memoria, costruita all’inizio del Novecento da una famiglia di collezionisti genovesi con la passione per l’arte e il bello. Un tempo qui si coltivavano agrumi e ulivi, oggi si passeggia tra statue, affacci sul mare e una raccolta preziosa di oggetti che raccontano un’altra Genova — quella borghese, discreta e raffinata. Dopo anni di chiusura, la villa-museo riapre le sue porte. E vale la visita.


Villa Luxoro Genova Nervi

Ci basta tornare indietro di poco più di un secolo per immaginare questo tratto di Nervi come un terreno agricolo, ordinatamente coltivato ad agrumeti e uliveti, con il profumo della salsedine che si mescola a quello degli alberi. Nessuna villa in vista, nessun giardino curato. Solo terra e lavoro.


Eppure è proprio qui che, all’inizio del Novecento, la famiglia Luxoro — borghesia genovese, collezionisti d’arte e amanti del bello — decide di costruire la propria casa-museo, affacciata sul mare. Un progetto firmato da Pietro Luxoro, che nel 1903 trasforma quegli 8500 metri quadrati di campagna in una villa ispirata alle dimore rinascimentali genovesi. Una casa che non è solo abitazione, ma racconto visivo della passione di famiglia per le arti decorative e per quella Genova del passato che andava, già allora, scomparendo.




Oggi Villa Luxoro è un edificio elegante, incastonato tra il verde e il blu del levante genovese. Appena ci si avvicina, la brezza del mare muove i capelli e porta con sé l’eco di storie antiche. Gli alberi nascondono statue di marmo, le panchine invitate alla sosta sembrano custodire segreti e conversazioni dimenticate. È qui che la magia si riaccende, lasciando spazio all’immaginazione.


Dal 1946 la villa è diventata proprietà del Comune di Genova, secondo le volontà testamentarie degli ultimi discendenti. E porta il nome di Giannettino Luxoro, unico figlio di Giuseppe e ultimo della dinastia, scomparso prematuramente durante la Prima Guerra Mondiale. Un omaggio discreto, incastonato nella toponomastica culturale della città.

La villa si trova a levante dei celebri Parchi di Nervi, abbastanza defilata da essere una scoperta per chi passeggia senza fretta. Si raggiunge facilmente a piedi, con i mezzi o in auto, e per anni è rimasta chiusa. Una ferita silenziosa per un museo che racconta una Genova fatta di legni intagliati, orologi antichi, porcellane e quadri del ‘700 ligure.


Oggi la Villa Luxoro ha finalmente riaperto le sue porte. Un invito a riscoprire non solo una collezione d’arte, ma un modo di abitare e di collezionare che profuma di mare, agrumi e memoria. E che racconta, meglio di tante parole, l’eleganza mai ostentata della borghesia genovese di inizio Novecento.



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